«Era sotto gli occhi di tutti la palese e sconcertante decisione di assegnare meno seggi alla compagine elettorale che al primo turno aveva conquistato il 50% più uno dei voti. La legge si applica e non si interpreta» aggiungono i dem cittadini che definiscono "creativa" l'interpretazione della legge che, lo scorso giugno, aveva sancito l'attuale maggioranza. Un'interpretazione che, secondo gli esponenti del locale partito democratico, avrebbe quindi creato un vulnus nell'assegnazione dei seggi.
«Tutta la compagine di Giovanni Di Pangrazio, ed in particolare i consiglieri momentaneamente relegati ad un ruolo di spettatori» affermano dal Pd «hanno saputo aspettare dopo aver impugnato una decisione che era subito apparsa incorretta, in attesa che un Tribunale di più alto grado verificasse l’operato della Commissione Elettorale del Tribunale di Avezzano. Il Pd ha sempre avuto fiducia nella magistratura e plaude per il ripristino della legalità».
«La corretta applicazione della Legge» vanno avanti «assegna infatti, ben 13 seggi alle 10 liste collegate a Di Pangrazio mentre solo 9 alle 7 liste collegate a Gabriele De Angelis. Come in altre realtà in Italia, viviamo ancora una volta il paradosso che la maggioranza è della compagine appartenente al centro sinistra mentre il sindaco è quello emerso dal secondo turno delle comunali, e cioè del centro destra».
«Immaginiamo che la sfida non sia terminata con questo passaggio della disputa» conclude Ceglie «ma ricordiamo che l’attuale sindaco non aveva nascosto la volontà di dimettersi nel caso in cui non potesse confidare sulla sua maggioranza».
Redazione Avezzano Informa