Attualità 11:20

Meteo, cosa potrebbe riservarci il corso del mese di novembre?

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Cosa potrebbe riservarci dal punto di vista meteorologico il mese di Novembre? Sarà un mese freddo, piovoso e nevoso per la stagione sciistica?

Con la NAO negativa e la QBO consenziente (ossia negativa), indici tele-connettivi insieme a OPI favorevole per via del basso flusso solare, nonché la AO ad ora più consenziente a minori irruzioni fredde e un Vortice Polare moderatamente compatto, segnalatori di cui vi parlai in un articolo nel quale si davano supposizioni riguardo il proseguire della stagione autunnale e gli inizi dell’Inverno, potrebbe confermarsi proprio Novembre, il mese autunnale più piovoso e freddo, dunque differente dalla siccità e delle brevi parentesi piovose e instabili che hanno interessato il mese di Ottobre. In effetti, l’Anticiclone delle Azzorre, potrebbe essere maggiormente consenziente nello sradicare le sue radici dal Mediterraneo e dai suoi bacini ma anche da gran parte dell’Europa centro-orientale e in parte occidentale ed, estendendosi in più fasi verso il Nord Atlantico, disponendosi lungo il meridiano di Greenwich, consentirebbe ai fronti freddi nord-atlantici, di essere più attivi e più propensi nell’invadere il Mediterraneo. In questo modo, si avrebbe l’alleviamento della depressione d’Islanda e, agganciandosi all’Anticiclone delle Aleutine, l’Anticiclone delle Azzorre a mo’ di promontorio fino al Nord Atlantico, favorirebbe la formazione di una vasta area depressionaria sul Nord Europa e sulla Russia.

 

Con un campo anticiclonico “debole” sul Mediterraneo, invece decisamente rinforzato e propizio nel mese di Ottobre, all’iniziare del mese di Novembre, i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre di blocco sull’Atlantico, potrebbero agevolare gli impulsi d’aria inizialmente fredda, successivamente molto fredda e instabile di origine artica inviati dalla profonda area di bassa pressione sull’Europa centro-settentrionale e orientale verso l’Europa e il Mediterraneo. Da tale area depressionaria affluirebbero masse d’aria molto fredda artico-marittima seguita da perturbazioni a tratti anche intense sulla nostra penisola e sul bacino del Mediterraneo, attraverso le prime irruzioni d’aria artica di questo oramai concludersi stagionale che potrebbe rivelare l’altro volto della sua medaglia, quello più piovoso e a tratti nevoso anche a bassa quota, sia sulle nostre aree appenniniche che alpine. Essendo solo ipotesi riguardo soprattutto l’inizio di Novembre e il suo proseguire con la prima decade, ne torneremo sicuramente a parlare. Intanto, ecco che cosa vi ho riferito in un editoriale della fine di Agosto concernente una stagione che, per ora, non ha rispettato pienamente le sue caratteristiche, anzi ha aggravato la siccità con la cosiddetta “ottobrata”, ossia un periodo molto mite fuori stagione e qualche parantesi piovosa, fasi umide più frequenti a Settembre, il quale invece si è presentato a tratti caratterizzato dalle piovose correnti atlantiche.

 

Questa situazione è analizzabile mediante, per l’appunto, gli indici tele-connettivi, che ci consentono di fare supposizioni riguardo alcuni moti a lungo termine della circolazione atmosferica su una determinata area geografica: l’indice NAO (Northern Atlantic Oscillation), ad esempio, si trova, nell’ultimo mese, in costante diminuzione (NAO negativa), ciò indica la debolezza dell’alta pressione e la forte ingerenza delle correnti umide atlantiche dovuta all’abbassamento della pressione atmosferica avuto sul Nord Atlantico. La AO, nonché la QBO negativa, ci indicano invece un ingresso agevolato delle correnti artiche in Inverno, ipotesi che, dati alla mano, potrebbero essere smentite, vista la caoticità del nostro sistema atmosfera e i numerosi indici da monitorare, quale ad esempio l’indice OPI (October Pattern Index), di fondamentale rilevanza per lo studio della destrutturazione del Vortice Polare o della sua alta intensità, insieme alla AO (Artic Oscillation) e alla QBO, quest’ultima riguarda i venti ad alta quota, se provenienti da est essa è negativa e c’è una percentuale di probabilità che il Vortice Polare sia più debole e consenta irruzioni d’aria molto fredda verso le nostre latitudini, merito dei riscaldamenti stratosferici indotti dai venti favorevoli (ossia da est) che si sviluppano dall’Equatore verso il nostro Polo Nord.

 

Dunque, nonostante ci siano fattori che ce lo fanno ipotizzare, potremmo essere consenzienti ad una stagione autunnale in parte molto piovosa e fortemente temporalesca, invece torneremo a parlare di un Inverno che si fa presupporre con alcune fasi molto fredde e nevose.

 

Riccardo Cicchetti


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