Attualità 19:00

Blocco della messa in sicurezza della Strada dei Parchi, i sindacati chiedono un incontro urgente al MIT

“I cittadini meritano una infrastruttura sicura, i dipendenti certezze”


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«Ancora una volta sentiamo la necessità di intervenire rispetto alla vicenda della messa in sicurezza dell’infrastruttura A24/A25. Siamo al paradosso per cui una necessità ovvia, visto il rischio cui l’infrastruttura e quindi gli utenti sono esposti, una necessità ribadita in atti normativi, divenuta obbligo dopo apposito intervento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è oggi ancora una volta esposta, per effetto di procedimenti burocratici incomprensibili ed inaccettabili, per chi quel rischio conosce, a ritardi o blocco dei cantieri dovuti non a carenza di risorse, ma fattispecie ancora più grave ed inaccettabile al mancato sblocco o messa a disposizione delle stesse». È questo il duro intervento dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Sla-Cisal, Ugl-At in merito ai lavori di messa in sicurezza dei tratti autostradali della A24 e A25.

 

«In questi giorni la collettività abruzzese è alle prese con le notizie che riportano in primo piano le scellerate inadempienze purtroppo drammatiche e non recuperabili rispetto ai fatti dolorosissimi della tragedia di Rigopiano, oltre al continuo riaffacciarsi del rischio sismico. Tragedia fatta di sottovalutazione, ed inadempienze» proseguono i rappresentanti sindacali «noi pensiamo che tale condizione non possa e non debba ripetersi mai più. Le necessità di interventi tempestivi sull’infrastruttura sono noti, i cantieri avviati, tanti tantissimi lavoratori impiegati. Disagi da affrontare oggi per avere sicurezza domani, soprattutto lavori da terminare con le modalità previste negli atti normativi approntati, al fine di evitare di far ricadere il loro costo sugli utenti. Tutto ciò, in mancanza di provvedimenti che superino lo slittamento della messa a disposizione dei fondi, potrebbe risultare vano».

 

«Ovviamente» argomentano ancora da Cgil, Cisl, Sla e Ugl «i primi a pagare sarebbero i lavoratori impiegati nei cantieri, sicure vittime dei ritardi burocratici. Pagherebbero però un prezzo salatissimo due concetti basilari ed irrinunciabili: la sicurezza collettiva e il destino di quei territori attraversati dall’infrastruttura, dalla quale come drammaticamente già dimostrato dipendono. Noi come organizzazioni sindacali aziendali di Strada dei Parchi, non possiamo tacere tale rischio, non possiamo per quanto esposto e non possiamo perché nella concessionaria operano circa 450 dipendenti che oltre ad essere impattati dai destini della concessionaria sono anch’essi fruitori dell’infrastruttura».

 

«Per questo e per aver anche notizie dell’iter oramai quadriennale dell’approvazione del Piano Economico Finanziario dell’infrastruttura» concludono dalle segreterie sindacali «abbiamo con urgenza richiesto di essere convocati presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I cittadini meritano una infrastruttura sicura, i dipendenti certezze».

 

Redazione Avezzano Informa