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Il Giorno del Ricordo... contro ogni forma di odio razziale e mire di superiorità

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“Simbolo tragico di un capitolo storico poco conosciuto” così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito il genocidio delle foibe che oggi viene commemorato attraverso la Giornata del Ricordo.

 

La ricorrenza venne istituzionalizzata nel 2004 allo scopo di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

 

Una vera e propria pulizia etnica quella del regime jugoslavo che si accanì contro gli esuli istriano-dalmati, costretti ad abbandonare le loro abitazioni dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, a seguito della sconfitta dell’Italia nel conflitto mondiale.

 

Anche se la storiografia non conosce con precisione i numeri ufficiali, ammontano a oltre 10mila le persone gettate vive o morte nelle cavità carsiche conosciute come foibe. La loro “colpa” quella di essere nelle mire del maresciallo Tito, in nome di un folle piano di pulizia etnica.

 

Dopo la giornata della memoria, quindi, ancora una data che, liberata da letture ideologizzate, lascia un insegnamento inequivocabile, ma che, a distanza di anni, va ancora ribadito con forza: l’umanità deve abbandonare ogni forma di odio razziale e pretese di superiorità e nazionalismi estremi. Solo la memoria comune di ciò che è stato, infatti, può aiutare le persone a guardare al domani con rinnovata consapevolezza.

 

Redazione Avezzano Informa


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