Lavoro

Il gruppo Pittini annuncia la cessazione delle attività

Il gruppo Pittini annuncia la cessazione delle attività


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CELANO. Non sono valse a nulla le proteste degli operai davanti ai cancelli della Pittini. Non è bastato impedire ai tir di portare via il materiale grezzo rimasto nella trafileria. L’ex Maccaferri cessa la propria attività.

 

Nonostante la protesta degli 86 dipendenti che presidiano la fabbrica giorno e notte, da oltre una settimana, ieri è stato ufficializzato il temuto annuncio della cessazione delle attività. Gli operai comunque non si arrendono e continuano la loro occupazione in attesa dell’incontro con le istituzioni. Al loro fianco i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

 

«Gli operai, purtroppo, erano già preparati al peggio» dichiara Antonello Tangredi, segretario provinciale Fim-Cisl. «Noi comunque» continua Tangredi «non permetteremo a nessuno, né alla Pittini né alla Maccaferri, di chiudere i cancelli». «Andremo fino in fondo alla vicenda» aggiunge poi il segretario «perché vogliamo anche conoscere quali sono i proprietari dello stabile. Per ora sappiamo solo che si tratta di una società di leasing, ma vogliamo saperne di più». «Una volta acclarata la proprietà» spiega Tangredi «si possono poi aprire nuovi scenari, e fare dei ragionamenti anche di tipo giuridico. Le società di leasing, infatti, non sono suscettibili di procedure di fallimento».

 

Intanto per il 1° ottobre, alle ore 15, è in programma un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico. «In quella sede» prosegue Tangredi «metteremo in discussione l’accordo siglato proprio lì, nel 2010, tra il gruppo Maccaferri e quello Pittini. E proveremo a sapere se i nostri sospetti erano fondati, e cioè, se le due società, già all’epoca del passaggio, avevano in mente questo triste epilogo». «Più in là» aggiunge il rappresentante sindacale «si dovranno incontrare anche i dirigenti del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali».

«La situazione è preoccupante» conclude Tangredi «perché lasciare 86 persone, e quindi 86 famiglie, con gli ammortizzatori sociali è un dramma per il nostro territorio. Un dramma che va a complicare ulteriormente una situazione già disastrosa».

 

 

Maria Caterina De Blasis


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